SaluzzoUNO.it

Gruppo Scout AGESCI Saluzzo 1

Primo messaggio – Kabul II

Venerdì 25 Ottobre 2002

Carissimi,
finalmente riesco a scrivere qualcosa su un portatile dell’ufficio dell’ospedale, poi devo trasferire su dischetto il messaggio e darlo a chi tenta di spedire quando c’è la luce. Purtroppo l’e-mail è collegata all’unico computer fisso, cioè che va solo con la luce, ed in questo periodo l’energia elettrica va a singhiozzo.

Questo per dire che non è più così semplice scrivere.
Il volo aereo è andato liscio, anche se la compagnia afghana Ariana lascia un po’ a desiderare: alcuni cassetti per bagagli sopra i sedili si sono aperti all’atterraggio, la tasca dei sedili conteneva, invece delle solite riviste della compagnia, soltanto un sacchettino nero di plastica per il vomito (tipo quelli che usiamo per la pattumiera).

In aeroporto questa volta c’era la luce ed il nastro trasporta-bagagli funzionava: piano piano qualcosa migliora. Non so dirvi molto della città perché non sono ancora uscito dall’ospedale. Oltre tutto io e Cino (giovane chirurgo di Viareggio, in formazione), abitiamo proprio a 20 m. dall’ospedale, cioè dall’altra parte della strada principale, in una casa che è per il personale afgano reperibile. Nella vecchia casa (ora tutta occupata da altri volontari) andiamo solo a cena. Tempo: sempre sereno ma freddino specie la notte.

Come compagnia mi trovo bene: oltre a Kate (la capa di tutto), siamo io e Marco Garatti come chirurghi “referenti”, Cino, un anestesista con la moglie infermiera di Treviso, una fisioterapista di non so dove, un infermiere-logista, e poi tre finlandesi che stanno facendo un training di 4-5 mesi sulla medicina nei disastri (grandi calamità, guerre): l’uomo, Panu, sembra un orso di 2 metri, peserà cento Kg!

Certo il lavoro sta aumentando: ormai l’ospedale è un vero “Trauma Center” per Kabul, e non lavora soltanto più per i feriti da guerra. Ieri ad esempio ci sono arrivati: un toracico da tre pugnalate, un trauma cranico grave, un trauma addominale con rottura di vescica, una frattura cervicale, una frattura di femore in adulto ed una in un bambino, uno sparato da kalashnicov con lesione arteriosa ascellare (lungo intervento con innesto da safena), oltre a cose minori, tipo due lussazioni di spalla ed una sezione di tendini alla caviglia in un bambino. Questa è più o meno la giornata media! Sono entrato in sala alle otto e trenta e sono uscito verso le sette di sera.

L’altro ieri pomeriggio sono andato, con l’anastesista, all’ospedale militare tedesco: è l’unico dotato di Tac in tutta Kabul. Il capo medico è stato molto gentile ed ha messo a nostra disposizione la Tac per casi gravi. Certo che il loro spiegamento di mezzi è imponente,
sono più di mille uomini in pieno assetto di guerra, dotati di ogni tipo di automezzi, generatori, radio e strumentazioni varie: pensate a quanto costerà tutto questo ogni giorno!

Un abbraccio a tutti
Silvio Galvagno

. lascia un commento..

© 2024 SaluzzoUNO.it

Tema di Anders Norén