L’articolo della Legge «La guida e lo scout sanno obbedire» vale prima di tutto per noi capi.
Solo chi ha saputo e sa obbedire (magari non senza difficoltà e comunque, sempre, con un sano e costruttivo senso critico) è in grado di educare a obbedire.
Se poi pensiamo al nostro servizio di capi dell’Agesci, è evidente che una particolare obbedienza ci viene richiesta nei confronti del Patto associativo, sul quale si fonda la nostra azione educativa.
Si tratta di far tesoro di un’esperienza secolare (quella dello scautismo) e di un cammino ormai pluridecennale (quello dell’Agesci) e sapere accogliere con umiltà indicazioni, anche metodologiche, che mirano a favorire «la crescita dei ragazzi come persone significative e felici».
Obbedienza all’associazione significa perciò innanzitutto fiducia nell’Agesci, nel suo metodo e nelle sue strutture, che aiutano noi capi a offrire una proposta educativa valida e al passo con i tempi.
La fiducia è un tema nettamente ricorrente nella vita scout; dalla sestiglia alla Comunità Capi è tutto un rincorrere questo valore: dare fiducia ad un altro.
Per i capi la fiducia è tutto! In sede di inizio anno la nostra CoCa ha dato fiducia e mandato educativo alle staff, staff che ovviamente “obbediscono” al patto associativo, ma ancor più obbediscono al valore della fiducia.
Qui si inserisce una problematica forte, che tutti dovremmo chiarire e chiarirci: la coerenza.
Ogni capo ha il dovere di essere coerente con quanto si trova a dover “saper obbedire” quindi la coerenza rispetto al patto associativo diventa stringente.
In questo tempo di relativismo vale tutto ed il contrario di tutto… la coerenza è sempre più vilipesa! Ed il fatto che la nostra Associazione è aperta al confronto fa si che tutto diventi discutibile, anche i valori che noi abbiamo dichiarato di portare avanti, i valori a cui noi obbediamo.
Un capo è coerente quando ha una sola faccia, non utilizza il sistema dell’amicone per riscuotere consensi, quando propone e da una ed una sola versione, quando da fiducia a chi gli è vicino e dimostra di meritarla! Su questo dovremmo riflettere, sulla nostra coerente capacità di obbedire (dare fiducia) e di ricevere obbedienza (meritare fiducia).
Il legame tra obbedienza e coerenza è forte, duro, quasi imprescindibile. Chi è coerente fino in fondo non ha paura di obbedire.
Viene da dire….obbediamo da lupetti alla legge del Branco, i lupi non lo sanno ma sono coerenti con la loro obbedienti, stesso vale per il Reparto ove legge promessa e motto non parlano che di coerenza dall’inizio alla fine; in clan la carta di clan è tutto, ad essa Rover e Scolte obbediscono e coerentemente ad essa cercano di proseguire nel cammino fino alla partenza.
I capi infine obbediscono al patto associativo, che loro stessi hanno scelto, hanno fatto loro a partire dalla scelta di fede, di famiglia cattolica con tutti gli annessi, matrimonio, figli ecc.
Non c’è che dire… non si fa altro che obbedire… ma ne siamo sempre coerentemente capaci?
Davide